La Polisportiva San Piero a Sieve rappresenta un punto di riferimento importante per il mondo sportivo e sociale sampierino e non solo, grazie al lavoro e all’impegno di tanti volontari e appassionati che dal 1963 ad oggi hanno contribuito alla nascita e alla crescita della nostra associazione sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo.
Introduzione
Nel corso di questi 60 anni la Polisportiva ha ampliato il proprio raggio di azione cercando di contemplare quante più discipline sportive possibili e così oltre al calcio, pallavolo e ciclismo, sport che da anni costituiscono la tradizione della nostra realtà, da circa una decina anni abbiamo costituito anche una sezione di tennis; ma le strutture sportive comunali che noi gestiamo, vero e proprio fiore all’occhiello della nostra società, ospitano anche altre discipline sportive quali l’atletica, il pattinaggio, il calcio a 5, così da rendere l’impianto sportivo di via Donatello, intitolato al sindaco scomparso troppo presto purtroppo Alessia Ballini, il vero e proprio polo sportivo del Mugello.
La Polisportiva oggi rivolge la propria attenzione in particolar modo ai giovani di San Piero a Sieve e dei Comuni limitrofi che intendono praticare un’attività sportiva; il nostro scopo non è solo quello di avviare i ragazzi e le ragazze tesserati per la Polisportiva alla pratica sportiva agonistica ma, anche e soprattutto, di farli crescere in un ambiente sano dove, sotto la guida di istruttori e allenatori preparati e qualificati, vengano trasmessi i valori più nobili dello sport, quali il rispetto delle regole, la capacità di vivere e lavorare in gruppo, il divertimento e l’accettazione delle differenze.
Vorremmo perciò continuare, come abbiamo cercato di fare fino ad oggi, a mantenere e perseguire gli scopi che dovrebbero stare alla base di ogni società sportiva dilettantistica, dove non si privilegi solo il perseguimento del risultato agonistico, proprio del mondo professionistico, ma si abbia sempre a cuore la ricerca, nei limiti del possibile, di un alto grado di professionalità nell’opera delle persone che in varie forme operano nei nostri spazi.
Per portare avanti un progetto così ambizioso, soprattutto in un periodo di forte crisi come quello che stiamo vivendo, c’è bisogno della collaborazione di tutti gli attori sociali e istituzionali della nostra comunità e in particolar modo ci fa piacere sottolineare il sostegno attivo di tutti i genitori dei nostri giovani atleti, che in questi anni non è mai venuto a mancare e che ci ha permesso di raggiungere risultati importanti da un punto di vista organizzativo migliorando la qualità della nostra offerta.
L’augurio che ci facciamo per il futuro e gli anni a venire è che la Polisportiva, come ha fatto in questi 60 anni, continui ad essere una grande famiglia dove tutti si sentano a casa propria e dove si cresca insieme all’insegna della passione per lo sport e dell’amore per il proprio paese.
L'Impegno Sociale
Oltre ai successi sportivi, siamo orgogliosi del nostro impegno nel sociale. Abbiamo avviato diversi programmi per promuovere lo sport tra i giovani, collaborando con organizzazioni locali. attraverso i quali offriamo opportunità di crescita e sviluppo a giovani talenti.
Il Futuro
Guardiamo al futuro con ottimismo e determinazione. I nostri obiettivi sono ambiziosi: vogliamo continuare a crescere, migliorare le nostre strutture e raggiungere nuovi traguardi. Con il supporto dei nostri atleti, dei nostri tifosi e della nostra comunità, siamo certi che il meglio deve ancora venire.
La Storia
(di Fabrizio Berti)1963 - Per molti a San Piero quella sera era una sera come tante altre. La propria casa, la famiglia, quattro chiacchiere dopo cena prima della classica partita a carte, oppure un po’ di radio prima di addormentarsi e mentre in ogni casa sampierina si svolgevano scene rituali di giorni che passavano lenti e tranquilli qualcuno, in quella sera, si riuniva al Bar Turismo per dare vita a quella che prenderà il nome di S.S. SAN PIERO A SIEVE. Vedendo i ragazzi per strada rincorrere un pallone fatto di cuoio grezzo e divertirsi sognando goal da cineteca, alcuni personaggi noti in paese, presero il coraggio a quattro mani e, seduti ad un tavolino davanti ad un caffè, misero giù qualche idea, una bozza di sogno. Così, dalle parole di Nino Cresci, viene rievocata la nascita della prima squadra biancorossa. Seduto ad un tavolo in noce, Nino Cresci snocciola nomi, fatti, aneddoti, che chi scrive può solo ascoltare e riviverli nelle parole di uno che, di San Piero, conosce vita morte e miracoli.
Nino Cresci esordisce: “Eravamo io, Renato Dreoni, Leto Grossi, Enzo Bini, Carlo Forasassi e qualche altro. Una sera ci ritrovammo al Bar turismo e fu lì che fu fatta la prima riunione di Consiglio del San Piero a Sieve. Ci vollero circa tre mesi per stendere lo Statuto della Società ed uno degli artefici di questa piccola impresa fu proprio Carlo Forasassi.” Tenendo in mano foto di giorni che furono, Nino Cresci continua la sua carrellata storica ricordando: ” Mancava un Presidente ed una sera andammo da Pietro Fratoni chiedendogli di ricoprire quella carica. Accettò; e così ecco che la S.S. San Piero a Sieve prese vita. Partimmo dalla Terza Categoria, ma non avendo il terreno di gioco in paese, le nostre partite casalinghe le giocavamo a Scarperia”. ll primo campo sportivo nacque un anno dopo, nel 1964, e lo stesso fu intitolato, nello stesso anno, alla memoria di Alberto Bettini il quale, al momento della prematura scomparsa, ricopriva la carica di Consigliere della società.
Furono lavori brevi ma intensi, di cui pochi a San Piero conobbero le vere difficoltà e le tante problematiche; eppure quel piccolo terreno di gioco, dove anche chi scrive ha giocato, fu un mezzo miracolo per come fu realizzato. Là, dove nacque il “Bettini”, prima non vi era altro che una scarpata di terra che portava direttamente al torrente Carza. In poco tempo fu issato un muro in cemento armato sorretto, tutt’oggi, da tiranti di acciaio che ne percorrevano la lunghezza fino alla metà campo e dopo il riempimento di quella scarpata, ecco che uno spazio consono al terreno di gioco fu ricavato dal nulla. Il San Piero neonato figurò bene nel Campionato di Terza Categoria arrivando secondo dietro la Grevigiana e vengono fuori ricordi indelebili nella memoria di chi, quelle scene, le ha vissute davvero. Si ricordano giocatori (Franco Baroni) messi in lista “al volo” direttamente dall’arbitro un minuto prima che la partita avesse inizio (San Piero - Albor Grassina nel Campionato di 3^ Categoria 1965 ) come torna alla memoria un assalto alla panchina biancorossa da parte dei tifosi avversari, in una trasferta a Bibbiena o come dimenticare quel colorito tifoso biancorosso che nelle partite casalinghe correva lungo la rete inseguendo l’arbitro ovunque andasse.Tra piccoli e grandi problemi e dopo qualche anno di assestamento ecco le prime soddisfazioni per la società sampierina. Campionato 1966/1967 (Vincitrice Coppa Disciplina) Campionato 1967/68 (Campioni Provinciali 'Allievi') Campionato 1968/69 (Campioni Provinciali 'Juniores'), ma l’anno calcistico che tutti a San Piero ricordano con più nostalgia, fu quello del Campionato di Seconda Categoria 1969/1970 quando alla presidenza c’era Nino Cresci, il quale ricorda un aneddoto singolare di quel campionato: “Eravamo a giocare contro l’Audace Galluzzo che era tre punti dietro di noi. A dieci minuti dal temine sul risultato di zero a zero e con i padroni di casa che spingevano in maniera forsennata alla ricerca del goal, l’arbitro sospese la gara per nebbia. I giocatori del San Piero rientrarono con l’arbitro negli spogliatoi per evitare il contatto con il pubblico locale, poco propenso alle buone maniere per una decisione arbitrale, a loro avviso, alquanto discutibile”.
Il San Piero poi, recuperò la partita diverso tempo dopo, quando oramai i punti di distacco che dividevano l’Audace Galluzzo dai biancorossi erano più di sette. E fu vittoria !!! Da quel campionato a San Piero si iniziò a respirare aria di calcio; calcio che, se pur dilettantistico che fosse, era calcio vero e le sfide dei primi anni Ottanta, con Giuliano Conti alla presidenza, ne erano una dimostrazione lampante. Il campanilismo che sempre ha accompagnato le sfide con tutte le compagini mugellane e con la Fortis Juventus di Borgo S. Lorenzo in particolare, era il sintomo di un calcio vero, maschio, sentito dentro e fuori il terreno di gioco.Chi non ha davanti ai propri occhi il migliaio di persone che invasero il “Romanelli” di Borgo San Lorenzo per una partita che vedeva opposte, oltre alle squadre in campo, anche le tifoserie sugli spalti ? Chi non ricorda gli sfottò che le B.B.R (Brigate Bianco Rosse) riservavano a chiunque passasse dal “Bettini”, oltre alla ventennale presenza di Giualiano Conti alla guida della società ? Anche questi ricordi, che con il calcio giocato hanno poco a che vedere, fanno parte della storia del San Piero a Sieve. Si chiudono gli anni Ottanta, con la conferma che il settore giovanile del San Piero promette bene ed ha giovani di buona levatura.
Infatti, l’undici degli “Under 18 Provinciali” chiude il Campionato in testa regalando, all’allora presidente Conti, una gran bella soddisfazione che colmerà, in parte, la delusione del campionato perso in quella maledetta partita contro l’Affrico dopo un torneo avvincente e che vide i biancorossi protagonisti con la Fortis Juventus. Quella soddisfazione mancata per un soffio però fu rimandata solo di un anno: la promozione dalla Seconda alla Prima Categoria nel 1988/1989, con Mr. Galli in panchina, non si fece attendere, come non si fece attendere la nascita del nuovo impianto sportivo, con il “Comunale” a far bella mostra di se.
Da quel momento in poi però e per circa due o tre anni, il San Piero passerà la fase più travagliata della propria storia. Pur avendo tra le proprie fila nomi altisonanti, che poi non rispecchiarono sul campo le promesse estive, il San Piero a Sieve accusa una delle retrocessioni più brucianti e societariamente compromettenti della sua storia. Quasi sull’orlo del baratro, la società ebbe la forza di reagire, rimboccandosi le maniche e ricostruendo passo dopo passo quello che era crollato. Infatti la riscossa per i biancorossi, arrivò poi nell’anno 1994/1995, con la vittoria del campionato di Seconda Categoria proprio all’ultima giornata tra le mura amiche contro un Sagginale mai domo che dette ai biancorossi un bel filo da torcere fino all’epilogo finale (San Piero - Sagginale 3 - 0). Di quell’anno si ricorda una “restyling new generation” delle vecchie Brigate Biancorosse ed un Mister (Fosco Frilli) in lacrime alla fine della gara.
Le soddisfazioni che il San Piero regalerà ai propri tifosi ed alla propria società, proseguirono poi nel Campionato 2000/2001 e questa è storia recente, quando i biancorossi, guidati da Mr. Sezzatini sbarcano in Promozione, dopo aver fallito l’aggancio alla Categoria per ben due anni consecutivi agli spareggi.
L’undici biancorosso prosegue la sua carriera calcistica nel Campionato di Promozione Girone “A” dove, se pur giovane, si dimostra compagine arcigna e quadrata pronta per un altro importante salto di qualità.
Con coloro che fondarono questa società, con chi ha dedicato e dedica tempo ed energie alla Polisportiva, col ricordo di quei personaggi come Enzo Bini, Mario Ciappelli, Mario Carnevali, Paolo Berti, Giordano Ricciolini, Sergio Bani, Graziano “Bistino” Toccafondi, Riccardo Bisconti, Nello Rossi, Giorgio Sarti, Mario Stefanacci, Otello Calamai che oggi mancano a questa festa, insieme con i padri che vi hanno giocato ed ai figli che tutt’ora vi giocano, con i tifosi e con gli amanti del calcio in genere, oggi siamo a festeggiare il Sessantennale della Polisportiva San Piero a Sieve e quindi.......buon divertimento, che la festa abbia inizio e sempre FORZA SAN PIERO!
La Pallavolo
(di Roberto Barchielli)La Polisportiva San Piero a Sieve è stata fra le prime Società del Mugello ad introdurre tra le sue discipline la Pallavolo, ma sicuramente la prima in assoluto per risultati ottenuti.
L’avventura cominciò con il mitico Alvaro Stefanacci che, nonostante le poche risorse finanziarie a disposizione, riuscì a costruire una squadra femminile ad alto livello tecnico che arrivò ad una finale nazionale poi persa per un soffio. E’ doveroso ricordare questo grande gruppo: Adriana Gensini, Monica e Marta Moricci, Maria Galgano, Sandra Berni, Silvia Padellini, Costanza Grossi, Barbara Landi, Brunella Poggi, Katia Messeri, Elisabetta Villoresi, Alessia Ballini, Italia Lisi, Gloria Naldi, Cristina Marchesini.
Dopo iniziò l’era del settore maschile che aggiunto al settore femminile e a quello giovanile portò il numero totale di squadre a sette. Fu proprio con la squadra maschile che la Polisportiva arrivò alla serie C; uno squadrone mitico, un vero rullo compressore composto da Emilio Nardoni, Massimo Coppini, P. Luigi Coppini, Alessandro Guidotti, Stefano Bianchini, Luca Lucarelli, Vanni Pieri, Giovanni Saulle, Fabrizio Pacini, Marco Giovannelli.
Abbiamo fatto gemellaggi con le ragazze in Cecoslovacchia e Spagna e girato tutta l’Italia per finali e tornei.
Per vent’anni la pallavolo ha avuto tanti successi, con campionati vinti e promozioni in categorie superiori.
Vorrei ricordare alcuni nomi che hanno fatto crescere la Polisportiva in questi anni: le atlete della prima squadra femminile che una volta smessa l’attività sono rimaste nell’organizzazione ed hanno contribuito alla sua crescita; Sandra Berni e Silvia Padellini, insieme al grande dirigente e segnapunti Giuliano Guidotti, il più bravo d’Italia e a Marco Giovannelli dirigente ed allenatore.
Pur con forze limitate siamo riusciti ad arrivare molto in alto anche e soprattutto grazie all’aiuto di tutti i genitori, fidanzati, fidanzate, mogli dei nostri atleti che negli anni hanno contribuito materialmente e finanziariamente all’attività.
Dopo di noi, in tutti gli altri paesi del Mugello sono nati Gruppi di Pallavolo e Società anche forti che hanno diminuito il numero dei nostri atleti; comunque persone di tanta buona volontà continuano tuttora a lavorare con grande entusiasmo e così la Pallavolo a San Piero proseguirà ancora per molti anni.
Il Ciclismo
(di Mauro Dugheri, Piero Capecchi, Carlo Baroni, Alfredo Baldini)La nostra attenzione si è rivolta a tutti ma in particolare alle persone, diciamo così, più mature, vista la difficoltà a portare i giovanissimi sulle due ruote lungo le nostre strade trafficate. Così forse non uscirà un campione, ma perlomeno avremo contribuito a diffondere una disciplina che fa bene alla salute.
Le nostre manifestazioni sono state solo qualche volta a carattere agonistico, più spesso a carattere ricreativo. Tra tutte spicca certo la gara premondiale organizzata ai tempi di Felice Gimondi, ma riaffiorano alla nostra memoria anche bellissimi episodi più paesani.
Le prime gare, tra noi ragazzi degli anni 60, nascevano all’improvviso, magari durante il ritorno a casa dopo aver fatto il bagno in Sieve, oppure al ritrovo in piazza Colonna o in via Provinciale, sull’onda delle discussioni su Nencini, Baldini e Baroni.
Erano i tempi delle cavalcate nelle notti di estate quali il giro di Polcanto, o quello di Scarperia con la salita dei Crocioni, o il giro di Massorondinaio.
Le biciclette erano rigorosamente alleggerite, ma non da corsa, nessuno ce l’aveva.
A dire il vero un ragazzo aveva una piccola bici da corsa Atala colore argento e blu, era Beppe dì Tozzi e ci faceva tanta invidia; non farà tanta strada nel ciclismo, diventerà ingegnere.
Ci vengono in mente alcuni tra i ciclisti più spericolati come “Giocche” Coretti detto “l’uomo cavallo”, Fabrizio Piazzini che andava forte in discesa, Ezio Ciani, Massimo Romei e tanti altri. Così come le baruffe ad alta voce in piazza Colonna tra Ettore, “Paleo” Capecchi, Vaschino Frilli, Nino Cresci, “Cicalino” Marchesini, “Il Morino” Nutini, e le scommesse con lo scomparso Moreno per fare la salita di Panna senza scendere. Quella sera Moreno non ce la fece, scese di bicicletta e pagò...
Gli anni passavano ed il gioco si fece più raffinato. Fu organizzata la Vaglia-Vicchio-Ronta, disfida a coppie attraverso il Mugello. Di S. Piero gareggiò “Pedro” Capecchi insieme a “Ciancio” Mirannalti, il primo su bici sportiva alleggerita, l’altro su bici da corsa Bianchi presa in prestito. Stupendo il passaggio da S. Piero; davanti al Bar Turismo vennero annaffiati, vista la giornata calda, da Beppe Giovannini. Non servì un gran ché, la corsa fu vinta da Rovini di Vaglia con Margheri di Sagginale, i nostri arrivarono tardi...
Erano annni dove ancora il Bar Turismo era un’attrazione per tutti i giovani della zona e le tradizioni paesane venivano rispettate così come le stagioni avevano il loro regolare ciclo. In questo ambiente il paese viveva i rumori provenienti dalle botteghe artigiane; i sapori, i gusti, gli odori erano genuini, come la gente, bastava girovagare per le stradine del paese per avvertire delle scie di soffritto che ci facevano venire l’acquolina in bocca. Le famiglie incominciavano a disporre di maggiore ricchezza ed il campanilismo era ancora sentito, specialmente nei derby di calcio.
Da tutte queste esperienze e avventure, siamo negli anni ’70, nacque un gruppo di sportivi, tuttora operanti all’interno della Polisportiva, che portò avanti il nome di questo grande Sport che è il ciclismo.
Si incominciarono ad organizzare gare a tappe. Il primo giro fu organizzato dal “Ciancio”, era il 1970, le gare tutte piuttosto dure con il gran tappone finale in cima a Panna. Nella classifica finale primeggiava un talento purosangue sampierino, Franco Lastrucci detto Eddy Gaghi di anni 14. I suoi fieri avversari per la maglia violaciocca furono, in ordine di classifica: Franco Stefanacci, “Maciulla” Robertazzi, Corradino Giovannetti, Nilo Galeotti, “Pulman Master” Giovanni Livi, “Pedro Mommone” Capecchi, “Joannelson” Paolo Giovannelli.
Tra gli sportivi e gli organizzatori che ci seguivano in questa impresa vogliamo rammentare “Il Socino” Mario Stefanacci, Neri Panchetti che fuse il 48 a forza di trainare il “Pulman Master”, Beppe Giovannini, “Efedrina Joe” Tozzi, “Budino” Massimo Grossi, “Spanio” Adelindo Berti, “Toro” Mirannalti, “Nacci” Alvaro Stefanacci.
Per Franco Lastrucci questo fu l’avvio per una brillante carriera fino alla categoria dilettanti, con vittorie e piazzamenti di valore, finché arrivò la Maria e......
Con la nascita della Polisportiva il gruppo dei ciclisti si fece più folto, furono organizzati per svariati anni con successo giri a tappe a cui tutti gli iscritti partecipavano. Da 30 a 40 cicloturisti si ritrovavano la domenica mattina al raduno in via Provinciale creando anche qualche problema per il traffico.
Inizialmente i ciclisti si avvalsero dell’impegno di Mauro Di Stefano, ex campione toscano di ciclocross, per organizzare corse e raduni cui partecipavano anche grandi campioni del passato come Vasco Baroni. Il sostegno e l’incoraggiamento della Polisportiva era costante, attraverso Renato Dreoni, Piero Ballini, l’ex sindaco Luigi Baggiani, Piero Loli, Carlo Baroni, Roberto Berni, Alfredo Baldini, Mauro Dugheri, Alvaro Stefanacci, Adolfo Landi e tanti altri.
Per lunghi anni i ciclisti hanno portato sulle loro maglie solo il nome “Polisportiva S. Piero a Sieve”, poi arrivarono gli Sponsors.Da ricordare come se fossero sempre al nostro fianco gli amici Amelio Settimelli, Piero innocenti, Erasmo Crolli, Mario Carnevali, Francesco Sarti, ciclisti sempre pronti alla battuta e allo scherzo.Vogliamo menzionare anche atleti che con la loro classe hanno primeggiato nelle gare tra il ‘75 e l’85, da Pietro Cavrenghi a Beppe Molinati a Sergio Masini, ed altri per le loro allegre battute, dal “postino” Adolfo Landi a Gino Brunetti, Romano Casati, Romolo Papi e via via tutti gli altri che ci hanno accompagnato in questa lunga tappa della nostra vita.
Un ringraziamento particolare va al nostro fotografo e cineoperatore Marcello Peranizzi, al Dott. Valerio Spoglianti che ci ha sempre tenuto sotto controllo medico e infine a Rocchi Vasco e a “Paleo” Capecchi, persone estremamente qualificate in materia di ciclismo.
Oggi il gruppo ciclistico della Polisportiva S. Piero a Sieve, sempre numeroso ed agguerrito, prosegue il suo cammino fedele alle esperienze passate grazie all’impegno dei consiglieri Roberto Berni ed Alfredo Baldini, promuovendo raduni, corse e semplici girate in mountain bike alla portata anche dei non più giovanissimi, tra le bellezze del nostro Mugello.
Per il futuro abbiamo un obiettivo ambizioso che vorremmo concretizzare presto: promuovere corsi di avviamento al ciclismo per bambini e ragazzi usufruendo della bella pista che circonda il nostro campo sportivo.
La Polisportiva di San Piero, con i suoi Presidenti, Consiglieri e addetti ai vari settori sportivi, è stata ed è una fonte di vita da cui tutti noi abbiamo attinto e fa ormai parte del patrimonio culturale sanpierino.
I Presidenti
1° - Fratoni Adampiero
2° - Cresci Nino
3° - Ballini Piero
4° - Dreoni Renato
5° - Conti Giuliano
6° - Barchielli Roberto
7° - Noferini Mauro
8° - Ballini Piero/Noferini Mauro
9° - Bellini Franco
10° - Azzini Alessio